In questi anni di carriera (ormai quasi dieci) non mi sono mai posta il limite di non lavorare da remoto, di non fare colloqui online. Ma in tutti questi anni poche sono state le occasioni per lavorare con questa modalità, se paragonate ai colloqui svolti di persona.
Questo periodo di pandemia, tutto d'un tratto, mi ha dato la possibilità e l'occasione - oltre che la costrizione - di usare una piattaforma online che facesse da tramite tra me e i miei pazienti e clienti.
Alcuni di loro, tra coloro con cui non avevo mai utilizzato questa modalità comunicativa, erano comprensibilmente scettici, e per questo, fin dall'inizio ho dato loro la possibilità di parlarci, confrontarci e valutare se quella dell'online sarebbe potuta essere una strada percorribile per continuare a lavorare insieme e rimanere connessi, in un momento in cui la connessione era ancor più necessaria.
La bellissima - e forse inaspettata - sorpresa è stata quella di vederli tutti d'accordo con me: "Proviamoci!" è ciò che ci siamo detti.
E la cosa è andata molto bene per tutti quanti, ha funzionato, sta funzionando, anche nel lungo periodo. Anzi, molti di loro mi stanno chiedendo di poter proseguire con questa modalità anche dopo la riapertura dello studio.
Le consulenze, i colloqui e le terapia online possono essere tanto efficaci quanto quelle live, se c'è una presenza al 100% del terapeuta che consente di creare una connessione nel "qui e ora" rispetto a ciò che si sta facendo.
Una delle cose che mi ha reso più felice è stata quella di vedere che le persone si sono date la possibilità di tentare, di provare qualcosa di nuovo, di diverso, per alcuni insolito, di andare oltre le proprie resistenze e sperimentare un cambiamento. E cosa c'è di più "terapeutico" di tutto ciò??
Quindi, lavorare terapeuticamente inline è possibile, è possibile farlo con efficacia e presenza, creando quell'atmosfera (come l'hanno definita alcuni dei miei pazienti) che si crea quando si lavora di persona.
Tutto questo dimostra l'adattabilità e l'evoluzione in cui noi esseri umani riusciamo a collocarci quando siamo chiamati ad affrontare un periodo complicato, la volontà di rimanere connessi e la capacità di problem solving. Tutte caratteristiche che ci aiutano a sviluppare un atteggiamento resiliente che ci aiuterà ad affrontare il dopo-pandemia, con occhi nuovi e nuove visioni.
Questo periodo di pandemia, tutto d'un tratto, mi ha dato la possibilità e l'occasione - oltre che la costrizione - di usare una piattaforma online che facesse da tramite tra me e i miei pazienti e clienti.
Alcuni di loro, tra coloro con cui non avevo mai utilizzato questa modalità comunicativa, erano comprensibilmente scettici, e per questo, fin dall'inizio ho dato loro la possibilità di parlarci, confrontarci e valutare se quella dell'online sarebbe potuta essere una strada percorribile per continuare a lavorare insieme e rimanere connessi, in un momento in cui la connessione era ancor più necessaria.
La bellissima - e forse inaspettata - sorpresa è stata quella di vederli tutti d'accordo con me: "Proviamoci!" è ciò che ci siamo detti.
E la cosa è andata molto bene per tutti quanti, ha funzionato, sta funzionando, anche nel lungo periodo. Anzi, molti di loro mi stanno chiedendo di poter proseguire con questa modalità anche dopo la riapertura dello studio.
Le consulenze, i colloqui e le terapia online possono essere tanto efficaci quanto quelle live, se c'è una presenza al 100% del terapeuta che consente di creare una connessione nel "qui e ora" rispetto a ciò che si sta facendo.
Una delle cose che mi ha reso più felice è stata quella di vedere che le persone si sono date la possibilità di tentare, di provare qualcosa di nuovo, di diverso, per alcuni insolito, di andare oltre le proprie resistenze e sperimentare un cambiamento. E cosa c'è di più "terapeutico" di tutto ciò??
Quindi, lavorare terapeuticamente inline è possibile, è possibile farlo con efficacia e presenza, creando quell'atmosfera (come l'hanno definita alcuni dei miei pazienti) che si crea quando si lavora di persona.
Tutto questo dimostra l'adattabilità e l'evoluzione in cui noi esseri umani riusciamo a collocarci quando siamo chiamati ad affrontare un periodo complicato, la volontà di rimanere connessi e la capacità di problem solving. Tutte caratteristiche che ci aiutano a sviluppare un atteggiamento resiliente che ci aiuterà ad affrontare il dopo-pandemia, con occhi nuovi e nuove visioni.