Gli attacchi di panico durano solitamente pochi minuti, ma creano un forte disagio a chi li vive, nonché una considerevole angoscia. Spesso vengono confusi con altri disturbi, quindi in questo articolo spiegheremo precisamente cosa accade durante un attacco di panico, come riconoscerlo e come intervenire.
Durante un attacco di panico possono presentarsi alcuni o gran parte dei seguenti sintomi:
Gli attacchi di panico tendono ad essere ricorrenti, per questo spesso accade di sviluppare un’ansia anticipatoria, cioè uno stato d’animo in cui la persona è perennemente preoccupata di dove avverrà e quando l’attacco successivo.
Può capitare dunque che vengano ridotti i viaggi e gli spostamenti, per cercare di controllare la situazione temuta ed evitare di avere un attacco di panico in una condizione da cui non ci si può spostare.
Proprio per le loro caratteristiche di istantaneità e per il fatto che “vengono dal nulla”, gli attacchi di panico possono sembrare privi di contenuti psicologici, in realtà la loro causa è puramente psicologica, sebbene nell’avanzare del disturbo intervengano poi fattori neurofisiologici che contribuiscono al mantenimento del disturbo, se questo non viene trattato.
Dunque, lo specialista a cui rivolgersi in questi casi è senza dubbio lo psicoterapeuta, preferibilmente quello specializzato in un orientamento che riduca il sintomo prima di tutto, e successivamente aiuti la persona a comprendere le cause di insorgenza dell’attacco di panico.
Quali possono essere le cause che scatenano questo tipo di disturbo di ansia? Diversi studi hanno identificato fattori stressanti significativi che precedevano l’attacco di panico: tali fattori erano collegati alla situazione lavorativa, oppure alla perdita di una figura importante nella propria vita. Questi fattori della vita presente della persona che soffre di attacchi di panico sono risultati essere collegati con l’infanzia e con il legame genitoriale. Un altro aspetto ricorrente nelle persone che soffrono di questo disturbo ha a che fare con la gestione di rabbia e aggressività, che risultano di difficile espressione.
Talvolta l’attacco di panico può essere il risultato di una fatica psicologica nel gestire il desiderio di separazione e autonomia (solitamente dalle figure genitoriali) e la paura di non essere in grado di gestire la propria libertà.
La relazione tra terapeuta e paziente che si instaura all’interno di un percorso di psicoterapia, è fondamentale per lavorare sulle cause che determinano l’attacco di panico e ridurre la sintomatologia, per giungere ad uno stato di benessere e agio con se stessi e con gli altri.
(Rif. Bibliografici Psichiatria psicodinamica – G.O. Gabbard; DSM V)
Durante un attacco di panico possono presentarsi alcuni o gran parte dei seguenti sintomi:
- Dispnea (respirazione alterata e faticosa)
- Vertigini
- Sudorazione eccessiva
- Tremore
- Tachicardia
- Sensazione di morte imminente
- Agorafobia (paura di essere intrappolati in un luogo o in una situazione dalla quale non si può fuggire)
Gli attacchi di panico tendono ad essere ricorrenti, per questo spesso accade di sviluppare un’ansia anticipatoria, cioè uno stato d’animo in cui la persona è perennemente preoccupata di dove avverrà e quando l’attacco successivo.
Può capitare dunque che vengano ridotti i viaggi e gli spostamenti, per cercare di controllare la situazione temuta ed evitare di avere un attacco di panico in una condizione da cui non ci si può spostare.
Proprio per le loro caratteristiche di istantaneità e per il fatto che “vengono dal nulla”, gli attacchi di panico possono sembrare privi di contenuti psicologici, in realtà la loro causa è puramente psicologica, sebbene nell’avanzare del disturbo intervengano poi fattori neurofisiologici che contribuiscono al mantenimento del disturbo, se questo non viene trattato.
Dunque, lo specialista a cui rivolgersi in questi casi è senza dubbio lo psicoterapeuta, preferibilmente quello specializzato in un orientamento che riduca il sintomo prima di tutto, e successivamente aiuti la persona a comprendere le cause di insorgenza dell’attacco di panico.
Quali possono essere le cause che scatenano questo tipo di disturbo di ansia? Diversi studi hanno identificato fattori stressanti significativi che precedevano l’attacco di panico: tali fattori erano collegati alla situazione lavorativa, oppure alla perdita di una figura importante nella propria vita. Questi fattori della vita presente della persona che soffre di attacchi di panico sono risultati essere collegati con l’infanzia e con il legame genitoriale. Un altro aspetto ricorrente nelle persone che soffrono di questo disturbo ha a che fare con la gestione di rabbia e aggressività, che risultano di difficile espressione.
Talvolta l’attacco di panico può essere il risultato di una fatica psicologica nel gestire il desiderio di separazione e autonomia (solitamente dalle figure genitoriali) e la paura di non essere in grado di gestire la propria libertà.
La relazione tra terapeuta e paziente che si instaura all’interno di un percorso di psicoterapia, è fondamentale per lavorare sulle cause che determinano l’attacco di panico e ridurre la sintomatologia, per giungere ad uno stato di benessere e agio con se stessi e con gli altri.
(Rif. Bibliografici Psichiatria psicodinamica – G.O. Gabbard; DSM V)