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Ansia: un campanello d'allarme da non sottovalutare

12/16/2015

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"Ho paura della paura, paura degli spasmi del mio spirito che delira, paura di questa orribile sensazione di incomprensibile terrore... Ho paura soprattutto del disordine del mio pensiero, della ragione che mi sfugge annebbiata, dispersa da un'angoscia misteriosa."





​Queste parole di Guy de Maupassant, scrittore e poeta francese di fine '800, sono forti, intense e in qualche modo molto esplicative di quello che si prova quando ci si trova in uno stato ansioso. L'ansia fa parte della nostra vita, quotidianamente si presenta nelle situazioni e nelle relazioni di ogni giorno: può essere un sottofondo emotivo sempre presente, quindi uno stato di agitazione continuo che si manifesta sia a livello psicologico-cognitivo, sia a livello somatico con manifestazioni fisiche; oppure può trattarsi di momenti specifici e circoscritti, magari di fronte ad un colloquio importante, o prima di un esame, oppure in una situazione nuova. In ogni caso, ciò che è importante per imparare a gestire l'ansia, è innanzitutto il riconoscimento dei segnali, che sono diversi e variano a seconda delle caratteristiche specifiche del carattere e della personalità. Vediamo quali sono:
- SEGNALI FISICI: tachicardia, ipertensione, difficoltà respiratorie, respiro irregolare, gastriti, coliti, ulcere, tensioni muscolari, tremori, facile affaticabilità fisica, ipersudorazione, vertigini.
- SEGNALI PSICOLOGICI E COMPORTAMENTALI: paura di provare ansia, difficoltà a parlare in mezzo agli altri, pensieri ossessivi, rimuginazioni, iperattività, fatica a rimanere concentrati e/o a ricordare le cose, disturbi del sonno, alimentazione irregolare, aumento nel consumo di sostanze nocive (alcool, tabacco e altre sostanze), problemi relazionali, facile irritabilità.

Questi sono alcuni dei principali segnali di uno stato ansioso, sicuramente ne esistono molti altri, per questo è importante che ognuno impari a conoscere quali sono i suoi sintomi ansiosi. Il riconoscimento è il primo step nella gestione dell'ansia, poichè senza conoscere e riconoscere cosa succede nel nostro organismo quando siamo in uno stato d'ansia, difficilmente riusciremo ad averne il controllo.
E' fondamentale ricordare che l'ansia non è necessariamente uno vissuto interiore negativo, può essere un segnale, un sintomo che qualcosa nella nostra vita, o in quel momento specifico, non sta funzionando, o comunque sta creando uno squilibrio dentro di noi. Certamente quando l'ansia è troppo elevata e la sintomatologia diventa pervasiva, provocando un blocco nelle attività quotidiane, allora possiamo parlare di ansia patologica. Quando, invece, l'ansia ci aiuta a fronteggiare le difficoltà e ci stimola a reagire e a gestire i momenti difficili, allora possiamo dire che l'ansia è normale. 

L'ansia fa parte della nostra vita, e in quanto tale, va accettata, insieme al bagaglio di emozioni e vissuti che porta con sè. Quando diventa eccessiva e sentiamo che non siamo noi a controllare l'ansia, ma è l'ansia ad avere il controllo su di noi, significa che è giunto il momento di fermarsi e capire qual è il significato di ciò che sta accadendo. Possiamo scegliere di rimanere in balia dei sintomi ansiosi, sperando che passi da sè e vivendo un senso di frustrazione e delusione continui, oppure possiamo decidere di accettare e riconoscere cosa sta succedendo dentro di noi, e attivarci per trovare il giusto equilibrio e gestire l'ansia.
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